Ho scattato questa immagine qualche giorno fa assieme agli amici Nico, Paolo, Giuliano e Daniele.
Ho cercato di imprigionare in un’unica immagine Venezia e i suoi fantasmi, combinando architettura storica e modernità in movimento. Lo scatto è stato realizzato con una Fuji GFX 100s e un obiettivo 45-100mm, utilizzando un filtro ND NISI Jetmag Pro a 6 stop per ottenere una lunga esposizione di 100 secondi. Tale scelta ha trasformato il passaggio di una nave nel Canale della Giudecca in una scia luminosa elegante e fluida, che attraversa la scena come un flusso continuo di energia.
I riflessi delle luci sull’acqua piatta aggiungono simmetria e profondità, raddoppiando visivamente l’effetto delle scie luminose. La scelta del punto di vista, dall’altro lato del canale, ha permesso di includere sia il soggetto principale che il contesto circostante, creando una narrazione visiva completa.
L’apertura a f/14 garantisce un’ampia profondità di campo, mantenendo nitidi sia l’imponente Hilton Molino Stucky che i riflessi sull’acqua. Gli ISO bassi (100) preservano la pulizia dell’immagine, minimizzando il rumore e valorizzando i dettagli.
Dal punto di vista compositivo, l’equilibrio tra gli elementi statici e dinamici gioca un ruolo cruciale. La solida architettura del Molino Stucky domina la scena sullo sfondo, mentre la scia diagonale della nave spezza la staticità, guidando lo sguardo lungo il canale. I riflessi delle luci sull’acqua creano simmetrie affascinanti, aggiungendo profondità e complessità visiva.
Le luci della nave, trasformate in scie luminose, simboleggiano il passaggio del tempo in una città che sembra sospesa tra passato e presente. I riflessi sull’acqua aggiungono un tocco di magia, creando un dialogo tra cielo e mare. L’Hilton Molino Stucky, illuminato, diventa un faro che guida lo sguardo dello spettatore, mentre la nave rappresenta la vita che scorre, silenziosa ma inesorabile.
Questo scatto è un omaggio alla bellezza senza tempo di Venezia, costretta a convivere con i suoi fantasmi.
